La città del Sole: perchè quest'opera è così interessante?

La città del Sole di Tommaso Campanella

La città del Sole: perchè quest'opera è così interessante?

La città del Sole di Tommaso Campanella è un'opera storica che offre, ancora oggi, profondi spunti di riflessione.

La città del Sole
è un’opera “storica” davvero molto importante, la quale riesce, oggi, a rivelarsi molto significativa. Prima di approfondirne le varie peculiarità e caratteristiche, facciamo il punto sulle sue origini e sul suo autore.

 

La città del Sole è un’opera di tipo filosofico, la quale fu prodotta dall’italiano Tommaso Campanella, un frate appartenente all’ordine dei domenicani che rientra piuttosto spesso nei migliori libri di filosofia, anche a livello di studi liceali.

 

L’opera di Campanella, essendo stata considerata davvero molto interessante, è stata prodotta inizialmente in volgare fiorentino e in seguito tradotta in latino, fino alla celebre edizione del 1623 che prende il nome di Civitas Solis idea republicae philosophica.

 

Per quanto riguarda la data di realizzazione, La città del Sole si colloca nei primissimi anni del Seicento, in un contesto storico caratterizzato da grande fermento culturale.

 

E allora, quali sono in contenuti di questa così famosa opera di Tommaso Campanella? Perché leggerla oggi può risultare molto significativo.

 

Anzitutto, c’è da sottolineare che questa creazione artistica è scritta sotto forma di dialogo tra due personaggi, i quali sono esattamente l’Ospitalario, cavaliere dell’ordine di Malta, e il Genovese, il quale faceva il nocchiero di Cristoforo Colombo.

 

In quest’opera il Genovese racconta all’Ospitalario di una sua interessante esperienza: viaggiando spesso per il mondo per via del suo lavoro, infatti, il Genovese, avrebbe scoperto una città assolutamente perfetta, il luogo ideale in cui vivere dal punto di vista sociale.

 

La città in questione è Taprobana, e in questo territorio cittadino, appunto, il Genovese avrebbe scoperto un’organizzazione cittadina ed un sentimento di comunità assolutamente perfetto, ideale per una convivenza pacifica.

 

Scoprire nel dettaglio tutte le caratteristiche che contraddistinguono, secondo quanto scritto da Campanella, la città di Taprobana è davvero molto suggestivo.

 

Anzitutto, nell’opera, il Genovese racconta di una città dalla forma circolare e praticamente inespugnabile, sia per la sua particolare collocazione geografica che per il fatto di essere completamente circondata da ben 7 mura, a cui sono assegnati i nomi di 7 pianeti.

 

L’accesso alla città può avvenire esclusivamente attraverso 4 porte, le quali sono situate in concomitanza dei 4 punti cardinali della città; strutturalmente, inoltre, è un luogo particolarmente interessante il tempo del Sole, un edificio dalla forma circolare, proprio come le mura cittadine, situato nel mezzo di una pianura.

 

Per quanto riguarda la detenzione del potere all’interno di Taprobana, il potere temporale e spirituale è detenuto da un Principe Sacerdote, definito anche il Metafisico, il quale rappresenta senza dubbio la figura più importante a livello cittadino.

 

Il Metafisico è una persona scelta in modo molto rigoroso, una persona che deve certamente vantare un altissimo livello di erudizione, di conoscenza, di esperienza di vita; anche per tale motivo, infatti, la città stabiliva che il Principe Sacerdote dovesse avere l’età minima di 35 anni.

 

Altri 3 principi, inoltre, affiancano la figura del Principe Sacerdote, ovvero esattamente Sin, il quale si occupa fondamentalmente delle scienze, Pon, che si occupa di pace e guerra, e Mor, cui spettano delle responsabilità circa la procreazione, il lavoro e l’educazione dei cittadini.

 

Le 7 mura cittadine, di cui si è già parlato, suddividono inoltre il territorio urbano in 6 diversi gironi, ad ognuno dei quali rappresenta una particolare sfera del sapere; è davvero evidente, dunque, come all’interno di Taprobana sia conferita una grandissima importanza alla conoscenza e alla cultura.

 

Interessante è anche l’aspetto religioso della città di cui Campanella parla all’interno della sua opera La città del Sole: i cittadini di Taprobana, infatti, credono in una religione molto simile a quella cattolica, tuttavia non onorano esclusivamente Gesù, ma anche Maometto, Zeus, Mosè e Osiride.

 

A Taprobana ha una grandissima importanza l’educazione e la formazione, tant’è che i bambini, già da 3 anni, sono momentaneamente separati dalla famiglia e vengono educati in modo approfondito, affinchè possano divenire dei bravi cittadini, nonché ricchi di sapere.

 

Gli abitanti di Taprobana, inoltre, lavorano appena 4 ore al giorno, per il fatto di riuscire ad abbinare, in queste ore di impegno professionale, sia attività puramente pratiche che intellettuali.

 

Altro aspetto davvero molto importante, inoltre, che il Genovese scopre in quel di Taprobana è rappresentato dal fatto che tutti i cittadini hanno le medesime condizioni di partenza, dunque non esistono in alcun caso delle differenze dal punto di vista formativo, lavorativo e sociale.

 

In questa città, in generale, non esistono egoismi e violenza, e il senso di comunità è davvero molto spiccato.

 

Per quale motivo, oggi, leggere La città del Sole è a tal punto interessante?

 

Sicuramente quest’opera di Campanella è considerata un’icona del Seicento, un simbolo del momento di svolta e di rinascita che si è vissuto negli anni in questione, ma aldilà degli aspetti puramente letterali, cui può certamente esprimersi in modo ottimale un critico, soffermarsi sui contenuti di quest’opera è davvero stimolante soprattutto se si effettua un confronto con la società odiernà.

 

Sebbene si parli di una società del tutto immaginaria e risalente a moltissimi secoli or sono, Taprobana presenta degli aspetti che oggi, a dispetto del progresso che è avanzato in modo notevole, difficilmente si riescono a individuare nelle società.

 

Il concetto di cultura e di lavoro intellettuale, anzitutto, nella società odierna è quasi chimerico, e assai spesso le attività lavorative sono legate alla mera produttività ed alla mera commercialità; assai difficilmente, oggi, l’erudizione e la conoscenza riescono a trovare il giusto risvolto nei contesti lavorativi.

 

Allo stesso tempo chi oggi ha la possibilità di lavorare è impegnato in modo pressoché totale in questa attività, e non è affatto raro che le persone che hanno un impiego superino abbondantemente le 40 ore settimanali, ovvero quello che, per legge, è considerato “full time”.

 

Il tempo per dedicarsi alla lettura, alla riflessione, alla crescita culturale, agli affetti, alla famiglia, è oggi ridotto davvero all'osso.

 

Anche il fatto che a Taprobana tutti i cittadini abbiano le medesime condizioni di partenza dal punto di vista sociale e lavorativo è un aspetto che assai difficilmente si riesce a individuare nella società odierna, per tale motivo leggere La città del Sole di Campanella può essere, oggi, un’esperienza molto profonda e significativa.





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