Come riconoscere l’ ipertrofia dei turbinati?

Come riconoscere l’ ipertrofia dei turbinati?

Soffrire di naso chiuso al giorno d’oggi non è raro, molte persone lamentano questo disturbo, soprattutto quelle che abitano nelle città, dove sono continuamente a contatto con lo smog. Ad influire ci sono anche gli spray nasali che inizialmente sono un valido aiuto, ma con il passare del tempo potrebbero peggiorare la situazione.

Tra le forme di ostruzione al naso l’ ipertrofia dei turbinati è quella più frequente.

L’ ipertrofia dei turbinati è un problema causato dal gonfiore cronico della mucosa che riveste i turbinati. In ogni narice sono disposti tre turbinati: il superiore, il medio e l’inferiore. I primi due si originano dall’osso etmoidale mentre l’ultimo è indipendente. In alcuni casi si può avere anche un quarto turbinato chiamato supremo. I turbinati sono racchiusi da un tessuto vascolare che a sua volta è ricoperto dalla mucosa respiratoria.

I turbinati sono delle strutture ossee localizzate all’interno delle fosse nasali, la loro funzione è quella di:

  • Filtrare l’aria che respiriamo,
  • Riscaldano l’aria,
  • Umidificano l’aria,
  • Trattenere vapore acqueo.

 

L’ ipertrofia si verifica nel momento in cui la dimensione dei turbinati aumenta ostruendo la normale respirazione in quanto lo spazio disponibile per il passaggio dell’aria si ridimensiona.

L’ ipertrofia dei turbinati peggiora la notte in quanto la posizione distesa provoca un ulteriore gonfiamento dei turbinati.

Ogni volta che respiriamo, l’aria entra nel nostro naso e circola tra i turbinati, rimbalza vorticosamente sulle loro superfici e viene a contatto con la mucosa nasale, è qui che viene riscaldata e umidificata.

Quali sono le cause dell’ ipertrofia dei turbinati?

Una delle cause maggiori dell’ aumento della dimensione dei turbinati è:

  • la rinite allergica – un’infiammazione della mucosa nasale dovuta alla continua esposizione ad apposite sostanze.
  • L’iperattività nasale aspecifica – consiste in un’eccessiva attività delle strutture che compongono il naso comportano una vasodilatazione e quindi un rigonfiamento dei turbinati.
  • Infezioni batteriche.
  • Eccessivo utilizzo di spray vasocostrittori.
  • Predisposizione familiare.

 

Ad influire ulteriormente ci sono anche altri fattori come:

  • Raffreddori frequenti e duraturi.
  • Stress di tipo emotivo.
  • Fumo.
  • Brusche escursioni termiche.
  • Inquinamento atmosferico.
  • Esposizione continua a determinate sostanze.

 

 

Come si può riconoscere  l’ ipertrofia dei turbinati?

L’ ipertrofia dei turbinati si manifesta inizialmente in modo discontinuo, successivamente diviene un disturbo persistente e continuo.




Chi soffre di questa patologia avverte diversi sintomi:

  1. Primo fa tutti il naso chiuso,
  2. Diminuzione dell’olfatto,
  3. Prurito localizzato all’interno del naso e rinorrea,
  4. Secchezza alla gola e alla bocca in quanto la respirazione avviene con la bocca anziché con il naso,
  5. Russamento,
  6. Apnea notturna,
  7. Mal di testa,
  8. Voce nasale,
  9. Alitosi.

 

 

Quali sono le cure?

Nei casi meno gravi di ipertrofia dei turbinati la cura più opportuna è una cura farmacologica ma nei casi più gravi bisogna ricorrere all’intervento chirurgico. La diagnosi deve essere effettuata da un otorinolaringoiatra che valuterà tutti i sintomi, effettuerà le indagini opportune e farà la diagnosi.

Le indagini vengono effettuate attraverso:

  • Endoscopia nasale realizzata con ottiche rigide o flessibile,
  • Indagini radiologiche come la TC,
  • Prick Test ossia il test base per la diagnosi di allergie respiratorie. Viene effettuato in laboratorio ed è indolore e non invasivo.
  • Citologia nasale che consiste nel prelievo che permette di fare chiarezza sul tipo di rinite: se di tipo allergico, aspecifico o infettivo.
  • Rinomanometria che misura il flusso di aria nelle fosse nasali, constata il grado di ostruzione e di ipertrofia dei turbinati.

 

La cura per la forma lieve di ipertrofia dei turbinati è rappresentata da farmaci antistaminici, spray nasali e antibiotici. Di aiuto sono anche i lavaggi nasali e le terapie inalatorie a base di acqua termale.

Quando non è possibile intervenire con un piano farmacologico bisogna ricorrere alla chirurgia che comprende trattamenti tradizionali e tecniche meno invasive. I trattamenti tradizionali sono

  • Turbinectomia totale / subtotale / parziale,
  • Interventi extramucosi di superficie,
  • Svuotamento sottomucoso,
  • Mucotomia inferiore.

 

Dopo l’intervento chirurgico il paziente potrebbe avere gonfiore alle mucose nasali, rinorrea e crostosità. I in molti casi i benefici si riscontrano dopo una settimana dall’intervento. Durante questo periodo bisognerà utilizzare prodotti specifici come unguenti e gocce nasali che accelerano la guarigione e contrastano la formazione di nuove croste. Necessari anche i lavaggi nasali.

Per quanto riguarda le tecniche meno invasive abbiamo laser e radiofrequenze che consistono nel riscaldamento del tessuto attraverso energia ad alta frequenza. In questo caso però si potrebbe verifica sanguinamento e presenza rilevante di croste.

 

L’ ipertrofia dei turbinati potrebbe causare complicazioni rilevanti se non trattata opportunamente:

  • Diminuzione consistente di sapori e odori,
  • Otite,
  • Faringite,
  • Sinusite cronica,
  • Dipendenza da spray decongestionanti.

 

La differenza tra l’ ipertrofia dei turbinati e un semplice raffreddore sta nel fatto evidente che i sintomi del raffreddore durano massimo 7 giorni mentre l’occlusione nasale dovuta all’ ipertrofia dei turbinati è di tipo permanente.




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