Artrite reumatoide, come si potrà prevenire
L'artrite reumatoide è una patologia che comporta dei disturbi tutt'altro che trascurabili, anzi in molte occasioni si rivela invalidante, e si tratta di un problema di salute discretamente diffuso.
La fascia di età più colpita è sicuramente quella che spazia dai 40 ai 60 anni, e sono soprattutto le donne ad essere interessate da tale problematica: l'artrite reumatoide infatti colpisce la popolazione femminile in modo pressoché doppio rispetto a quella maschile.
Per quanto riguarda la complessiva incidenza di questa malattia, la medesima riguarda una percentuale della popolazione mondiale che spazia dall'1% al 2%.
Che cos'è dunque l'artrite reumatoide? Quali sono le sue peculiarità?
L'artrite reumatoide è una patologia che interessa le articolazioni, in particolar modo le dita delle mani, e comporta l'insorgere di deformità, difficoltà di movimento, rigidità articolare, gonfiori e fastidi localizzati, dolori più o meno accentuati a seguito dello svolgimento di un'attività.
Nella grande maggioranza dei casi dunque l'artrite reumatoide si manifesta in modo molto evidente, anche attraverso delle deformazioni riguardanti le dita delle mani, e non è affatto raro che tale patologia comporti anche degli stati febbrili, delle perdite di peso o altre problematiche tutt'altro che trascurabili.
Circa le cause di questa malattia, il quadro odierno non è dei più chiari: sicuramente la componente genetica ha una rilevanza non trascurabile, allo stesso modo uno stile di vita poco salutare, come può essere ad esempio quello di chi ha il vizio di fumare, può incrementare il rischio di essere interessati da questa condizione, tuttavia circa le cause dell'artrite reumatoide molto è ancora oscuro.
Ovviamente solo ed esclusivamente un medico può diagnosticare l'artrite reumatoide proprio come qualsiasi altra patologia, ed è interessante sottolineare, peraltro, che nei primi step della sua manifestazione l'artrite reumatoide può essere facilmente confusa con stati patologici differenti, come ad esempio le artriti.
Quando il medico ha ben chiaro il quadro del suo paziente, dunque quando ha chiarito in modo definitivo se il paziente è realmente interessato da un'artrite reumatoide, è certamente in grado di suggerire il miglior percorso terapeutico possibile.
Contrastare l'artrite reumatoide purtroppo non è affatto un'operazione semplice, anzi questa patologia si rivela sempre molto ardua da fronteggiare.
I trattamenti suggeriti dai medici possono presentare peculiarità disparate: spesso viene suggerito al paziente di compiere determinati movimenti per quel che riguarda le mani e le zone in cui la malattia si è manifestata in maniera evidente, è altrettanto frequente che venga prescritto l'uso di farmaci.
I farmaci specifici per l'artrite reumatoide purtroppo non sono in grado di annientare il problema in modo totale, ma la loro funzione si rivela molto preziosa soprattutto per quanto riguarda l'attenuazione della percezione del dolore.
In casi particolarmente gravi, ad esempio laddove la malattia abbia comportato delle deformità molto evidenti e invalidanti, l'artrite reumatoide può comportare anche a necessità di effettuare un intervento chirurgico, in modo da porre rimedio appunto ai danni compiuti dalla malattia.
L'artrite reumatoide dunque resta una patologia ancora piuttosto controversa, e il mondo della scienza medica è tutt'oggi attivamente impegnato nell'individuazione di nuove soluzioni specifiche per porre rimedio a questa malattia.
Alla luce di questo sono molto interessanti le novità che sono state presentate negli scorsi giorni in un appuntamento medico moto interessante, ovvero il Congresso Nazionale della SIR la Società Italiana di Reumatologia, il quale si è tenuto a Rimini.
Il congresso della SIR, il quale ha coinvolto molti professionisti del settore, ha parlato della possibilità di utilizzare un test per fronteggiare efficacemente questa malattia, la quale colpisce ben 20 milioni di persone nel mondo e circa 300.000 italiani.
Sulla base di quanto è stato annunciato nel congresso, le malattie reumatiche inclusa quindi l'artite reumatoide avrebbero una base autoimmune con una componente genetica piuttosto importante, quindi basterà mettere a punto dei marcatori biologici che potranno così essere utilizzati nel campo preventivo e nella personalizzazione di trattamenti e terapie con farmaci biologici.
Attraverso un apposito test, dunque, si potrebbe avere un quadro molto più chiaro circa la condizione della singola persona, e soprattutto si potrebbero ottenere dei risultati più apprezzabili dal punto di vista terapeutico.
Al momento tale possibilità è appena in fase embrionale, dunque non è il caso di cadere in facili entusiasmi; ovviamente l'auspicio, a livello mondiale, è che la scienza medica possa realmente compiere dei passi in avanti da questo punto di vista e possa garantire di poter fronteggiare l'artrite reumatoide in un modo sempre più efficace, non solo dal punto di vista terapeutico, ma anche a livello puramente preventivo.
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