Quando arriva l'infarto al cuore: una nuova tecnica per determinare l'insorgenza del rischio

Arresto al cuore: un nuovo test conferma l'importanza della prevenzione

Quando arriva l'infarto al cuore: una nuova tecnica per determinare l'insorgenza del rischio

Tutti i soggetti che sono a rischio insorgenza di attacco cardiocircolatorio possono accogliere positivamente questa notizia.

 

Un team di ricercatori a Washington diretto da Eric Topol, direttore del California's Scripps Translational Science Institute, ha portato alla luce una serie di indizi che potrebbero determinare – quando lo studio sarà portato a compimento, la prossimità a livello di tempo del prossimo attacco.

 

La maggior parte dei fenomeni infartuali ha infatti una causa ben definita: un deposito di grasso rompe un'arteria e per coagulare la ferita si forma un grumo di sangue troppo grande che blocca il flusso circolatorio.

 

Questo processo è visibile nell'immagine che vedete qui di lato: sulla sinistra potete riconoscere le cellule endoteliali circolanti normalmente (CEC), sulla destra quelle che si possono riconoscere nei pazienti colpiti da attacco cardiaco, più grandi e deformi, con nuclei multipli. La presenza di queste cellule deformate è stata riscontrata nel 50% dei pazienti che avevano appena avuto un attacco di cuore e il prossimo passo della ricerca è arrivare alla loro individuazione con anticipo durante un normale controllo nei pazienti a rischio.

 

Al momento si parla soltanto di prevenzione e individuazione del rischio imminente, ma in futuro si potrebbe addirittura arrivare a capire quando si entra in una fase critica che potrebbe preannunciare infarti, ictus, ischemie e altre tipologie di collassi cardiocircolatori.

 

 Se infatti siamo a conoscenza dei principali fattori di rischio - il fumo, l'obesità e il colesterolo alto, non eravamo in alcun mod preparato a riconoscere l'eventuale imminenza di un infarto. La tempistica per arrivare alla produzione di un test valido e commercialmente distribuibile si attestano intorno a 1-2 anni. I pazienti si recheranno in un pronto soccorso sottoponendosi al test e ricevendo una diagnosi per scoprire se si è sull'orlo di un attacco di cuore che può insorgere nell'arco di 1-2 settimane. Riconoscere le cellule endoteliali deformi come un indicatore precoce di problemi che affliggono il cuore, potrebbe diventare la nuova frontiera della prevenzione nel prossimo futuro.

 

In Italia ogni anno sono oltre 200.000 i decessi legati a problemaiche cardiocircolatorie.





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