Ansia: un disturbo trattabile

Qualche utile consiglio per convivere meglio con l'ansia

Ansia: un disturbo trattabile

Ansia: marcare il confine dei disturbi patologici

Ansia, basta pronunciare la parola che già ci viene. Termine usato e abusato nel quale si racchiude un mondo, che purtroppo confonde la patologia dalla norma. 

I disturbi dell' ansia patologica, anche con sintomi psichici, come attacchi di panico, disturbi ossessivo compulsivo, e l'ansia da notte prima degli esami!

L'anxiety disorders association of America, vuole proprio delineare il confine tra ansia patologica e le manifestazioni ansiose non patologiche. 

L'ansia patologica è invalidante, il soggetto cambia il proprio comportamento fino a condizionare ogni scelta della sua vita. 

Le cause di questa ansia hanno di sicuro una componente genetica, dipende dal carattere degli individui e dalle esperienze personali. 

Per evitare che l'ansia possa presentarsi anche con sintomi psichici come comportamento ossessivo compulsivo e attacchi di panico ad esempio, deve trovare un supporto medico in grado di limitare l'ansia patologica e migliorare la qualità della vita di chi ne viene colpito. 

Trattare l'ansia

L’ansia è una condizione fisiologica, utile all’organismo per affrontare situazioni rischiose, migliorare le prestazioni o mantenere lo stato d’allerta. È una risorsa funzionale alla sopravvivenza, che consente all’individuo di rispondere in modo adeguato e costruttivo a sollecitazioni interne o esterne, talvolta anche improvvise.

Ma a volte l’ansia sconfina nel patologico, diventando una sproporzionata o irrealistica sensazione di preoccupazione o paura e trasformandosi così in un limite, un impedimento ad interagire costruttivamente con il mondo esterno ed affrontare le situazioni della vita.

Che si manifesti come disturbo generalizzato o sotto forma di attacchi di panico o particolari fobie, l’ansia patologica è una forma di disadattamento, di perdita del contatto con l’ambiente reale. E come tale va trattata.

Terapia cognitivo-comportamentale e trattamento farmacologico (con ansiolitici e/o antidepressivi) sono oggi gli strumenti più utilizzati per combattere l’ansia e i disturbi comportamentali ad essa legati. Mentre la prima è tesa a modificare la percezione distorta della realtà ed a ridurre i comportamenti disadattivi, la terapia farmacologica è utile (spesso anche indispensabile) come supporto sintomatico o preventivo.

A queste si possono poi associare tecniche di rilassamento (yoga, respirazione profonda, esercizi di scioglimento muscolare), la pratica di un sonno sereno e ristoratore, anche aiutandosi con tisane a base di camomilla, tiglio, valeriana, melissa o passiflora, ed infine con una dieta equilibrata.

Quest’ultima deve essere ricca di carboidrati complessi, che aumentano la disponibilità cerebrale di serotonina (neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione del sonno, dell’appetito e del tono dell’umore), e di alimenti apportatori di triptofano, aminoacido precursore della serotonina, come ad esempio il latte, i formaggi, la soia, i semi di sesamo e le noci.

Chiara De Carli





  • alessia giorgi

    ok l'articolo, è giusto pensare alla combinazione di farmaci più dieta corretta e sostegno psicologico. a questo proposito, sottolineo che è importante considerare l'ansia non una nemica ma un'alleata per la nostra sopravvivenza, e aviolte, quando essa non sconfina nel patologico ma si manifesta come difficoltà a gestirla, può essere utile un percorso di chiarificazione e consapevolezza come il counseling psicologico, integrato con tecniche di relax e visualizzazione, training autogeno ed esercizi di respirazione corretta.


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