Alimentazione e Alzheimer

Alimentazione e Alzheimer

Alimentazione e Alzheimer

L'Alzheimer è una patologia molto temuta, la quale è strettamente correlata all'avanzare dell'età

La malattia di Alzheimer consiste sostanzialmente in una perdita progressiva della lucidità mentale, la quale può manifestarsi in tanti modi differenti, dalla carenza di attenzione alla depressione, dal disorientamento agli sbalzi d'umore.

Da questo punto di vista è ovviamente molto importante che le persone vicine al soggetto che manifesta i primi sintomi dell'Alzheimer prestino attenzione ad eventuali cambiamenti comportamentali: è davvero poco verosimile infatti che una persona che inizia ad essere interessata dalla patologia di Alzheimer sia consapevole di questo, per tale ragione il ruolo di parenti e persone care è davvero importantissimo in tale ottica.

Questa patologia è considerata la forma di demenza degenerativa più comune, ed effettivamente la sua incidenza è davvero molto elevata, soprattutto per quanto riguarda la fascia di età over 65.

Sulla patologia di Alzheimer si sa molto, ma c'è ancora tantissimo che non è conosciuto: le ricerche scientifiche riguardanti la malattia di Alzheimer sono sempre numerosissime, e alcune di esse stanno portando a dei risultati molto interessanti; l'auspicio ovviamente è che nuove scoperte possano consentire di poter affrontare in modo più efficace questa spiacevole condizione, migliorando così non solo la salute, ma anche la qualità della vita delle persone anziane che si ritrovano loro malgrado a dover sopportare tale malattia.

Sono soprattutto le cause dell'Alzheimer ad essere in parte oscure: sicuramente le medesime sono individuabili nella condizione cerebrale della persona, ma vi è ancora un qualcosa che sfugge alla scienza medica. 

D'altronde credere che l'Alzheimer sia un inesorabile declino mentale che viene a manifestarsi in età avanzata sarebbe un errore: l'Alzheimer è una patologia vera e propria, di conseguenza deve essere contrastata in maniera mirata.

Va peraltro sottolineato che l'Alzheimer può verificarsi in età estremamente diverse: vi sono persone di età inferiore a 60 anni che ne sono interessate, così come persone di più di 90 anni che conservano una lucidità mentale eccezionale.

Alla luce di questo, quindi, risulta evidente il fatto che l'Alzheimer non è un qualcosa che si manifesta meramente in corrispondenza della vecchiaia, al contrario è una patologia e in quanto tale ha delle cause che come si diceva, purtroppo, ancora oggi sono oscure.

Tra i numerosissimi studi che vengono condotti relativamente all'Alzheimer con l'obiettivo di strutturare delle cure che possano rivelarsi efficaci, si segnala una recente ricerca che è stata compiuta da Susanne Akterin, ricercatrice presso il Karolinska Institutet di Stoccolma.

Akterin ha messo in relazione la malattia dell'Alzheimer con le abitudini alimentari, e per eseguire il suo esperimento ha utilizzato dei topolini da laboratorio.

topolini in questione sono stati alimentati con dei cibi ricchi di zuccheri, di grassi e di colesterolo, ovvero con degli alimenti che potrebbero essere paragonati a quelli del tipico fast food, e i risultati di quanto emerso sono davvero stupefacenti.

Ai topolini sono stati proposti alimenti di questo tipo esattamente per 9 mesi, ovvero un lasso di tempo molto consistente in relazione alla vita media di questi roditori, e terminato questo lasso di tempo l'alimentazione condotta non è stata priva di risvolti.

Nello specifico, i topolini che hanno condotto questo tipo di alimentazione hanno sviluppato una vera e propria degenerazione cerebrale che è stata considerata paragonabile, per molti versi, a quella tipica dei soggetti interessati dalla malattia di Alzheimer.

Le degenerazioni in questione ovviamente non avevano invece riguardato i topi che erano stati alimentati in modo differente, ovvero con dei cibi maggiormente bilanciati.

Ovviamente in questo caso sono stati presi in esame dei topi, dunque nell'evidenziare i risultati di quest'inedita ricerca bisogna essere cauti, tuttavia tutto lascia immaginare che l'Alzheimer possa essere correlato all'alimentazione più di quanto lo si creda.

D'altronde non è una novità il fatto che il tipo di alimentazione condotta abbia dei risvolti importanti sotto molteplici punti di vista, sia a livello di benessere fisico che psichico, di conseguenza sostenere che l'Alzheimer possa essere in qualche modo collegato all'alimentazione che viene seguita è un'ipotesi che suona tutt'altro che assurda.

Certo, la complessità di questa patologia rimane massima, di conseguenza è davvero opportuno che in quest'ottica si registrino dei progressi per poter favorire il benessere delle persone in età non più giovane.

Gli studi a tal riguardo sono tantissimi, ma purtroppo al momento si possono formulare soltanto delle ipotesi; con ogni probabilità l'Alzheimer è legato ad una ricca serie di fattori, tra cui ha un'influenza anche la genetica, ma allo stesso tempo anche lo stile di vita condotto dalla persona ha un suo "peso".

Recenti ricerche peraltro hanno messo in relazione l'Alzheimer addirittura alla condizione uditiva, evidenziando come i soggetti interessati da Alzheimer sono quelli che palesano delle difficoltà di udito piuttosto rilevanti.

La ricerca in questione può rappresentare quantomeno uno spunto sul quale possono ispirarsi i futuri studi affinché la malattia di Alzheimer possa essere contrastata in maniera efficace a beneficio di tutta l'umanità.





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