La doccia solare: in cosa consiste questo trattamento?
Quali sono le differenze tra doccia solare e la classica "lampada"?

La doccia solare è un trattamento di bellezza che sta riscuotendo, negli ultimi anni, sempre maggiore successo, tanto da parte degli uomini quanto delle donne.
La doccia solare è ovviamente un trattamento abbronzante, il quale può essere effettuato periodicamente per mantenere l'abbronzatura ottenuta nei mesi estivi, oppure per donare un pò di colore alla propria pelle durante i mesi più freddi.
In effetti, sfoggiare una pelle abbronzata, anche in maniera lieve, significa davvero mettere in risalto la propria bellezza, quindi perchè rinunciare a questo trattamento estetico!
Ma quali sono, dunque, le differenze tra la doccia solare e la classica "lampada", ovvero il lettino solare?
La doccia solare è in genere molto più apprezzata rispetto al letto solare, anzitutto per una questione pratica: mentre nel lettino bisogna stendersi e trascorrere esattamente lo stesso tempo da un lato e dall'altro (supini e proni), nella doccia solare si può rimanere tranquillamente in piedi, lasciando semplicemente che i raggi UV facciano il loro effetto sulla pelle.
Inoltre, la doccia solare consente di ottenere un'abbronzatura più uniforme, dal momento che si è completamente circondati da lampade abbronzanti, dunque a prescindere dalla propria posizione si abbronzeranno in maniera eguale tutte le parti del corpo.
Ovviamente, proprio come per le lampade UV, si raccomanda massima cautela nel sottoporsi a questi trattamenti: quando si abbronza la pelle infatti, che si tratti di abbronzatura presa in maniera artificiale, appunto, o anche di abbronzatura presa in spiaggia con l'aiuto di adeguate protezioni solari, bisogna evitare ogni eccesso, per scongiurare il rischio che l'esposizione possa causare piccoli fastidi cutanei, quali le scottatute, o anche patologie della pelle più gravi, quali ad esempio il melanoma.
Per sottoporsi ad un trattamento di doccia solare è sufficiente rivolgersi ad un buon centro estetico.
Riccardo G.