Diabete: forse insulina ogni tre giorni

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Diabete: forse insulina ogni tre giorni

I diabetici sanno bene che spesso nella forma più aggravata della malattia ci si può trovare costretti a eseguire diverse iniezioni d’insulina al giorno.


Questa condizione inevitabilmente incide sulla loro qualità della vita e relazione sociale.


I soggetti affetti da diabete che sono costretti, oltre a seguire un'alimentazione speciale priva di zuccheri e con pochi carboidrati, a controllarlo anche con l’insulina, devono organizzare la loro vita di routine sempre in funzione di questo procedimento spesso scomodo.

 

Una ricerca che arriva dalla lontana città di Toronto, presto potrebbe entrare in uso una glicemia che andrebbe fatta solo ogni tre giorni e non più quotidianamente, come previsto normalmente.

 


La sperimentazione è stata eseguita su un gruppo di diabetici composto di 245 soggetti di età compresa tra i 18 e i 75 anni di età  e che sono stati sorteggiati in diversi ospedali di tutto il mondo: Stati Uniti, Canada Sud Africa e India.


La nuova insulina che sarebbe stata oggetto di sperimentazione si chiama insulina deglutec, proprio perché servirebbe a far diminuire il numero di episodi d’ipoglicemia.


Tra tutti quelli che hanno partecipato, sono stati scelti quelli che avrebbero usato questa nuova formula d’insulina.


Questi l’assumevano una volta al giorno, oppure anche e volte la settimana, mentre al gruppo di controllo con il quale paragonare la diversa assunzione di insulina, veniva somministrata la glicemia glargine.

 

Durante la sperimentazione gli studiosi hanno potuto appurare che i livelli dell’emoglobina glicosilata erano alti, un valore che si aggirava intorno all'11%, e questi livelli per chi conosce questa malattia, sono considerati alti rispetto alla media che generalmente si aggira intorno al 7%. 


Anche nel rapporto con gli effetti collaterali sono state riscontrate dei benefici similari.


Però ciò che si evinto maggiormente, riguarda gli episodi di ipoglicemia che invece si sono dimostrati con una frequenza nettamente inferiore rispetto al gruppo di controllo.

 

I ricercatori hanno inoltre asserito e affermato che questo tipo d’insulina dovrà essere ancora oggetto di sperimentazione per alcuni anni prima di poter entrare a far parte della routine terapeutica.


Devono essere studiati ancora di versi aspetti e soprattutto approfonditi.


Ciò che invece rimane sempre una costante nella cura del diabete e nel miglioramento della qualità del soggetto affetto da questa malattia, è la dieta giusta e bilanciata, e al contempo una moderata e costante attività fisica.

 

Tiziana Cazziero





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