Depressione: soli aumenta il rischio

La solitudine di chi vive da solo aumenta l rischio della comparsa della depressione

Depressione: soli aumenta il rischio

Vivere da soli può realmente incrementare il rischio di depressione?

 

La depressione, come noto, è una condizione psicologica piuttosto complessa e che può caratterizzarsi per delle sfaccettature molto variegate.

 

Le cause della depressione possono essere davvero molteplici, ma piuttosto raramente gli studi statistici relativi all’insorgenza di questa condizione hanno provato a “incrociare” l’insorgere della patologia con il fatto di vivere da soli o in compagnia di amici o parenti.

 

Da questo punto di vista è molto utile citare una ricerca pubblicata su BMC Public Health ed effettuata da Laura Pulkki-Raback del Finnish Institute of Occupational Health, in Finlandia.

 

Sulla base di quanto emerso sembrerebbe infatti che le persone che vivono da sole, quindi quelle che versano piuttosto spesso in una condizione di solitudine, avrebbero maggiori possibilità di essere interessate da depressione.

 

La ricerca in questione ha riguardato un significativo campione di 3.500 persone in età lavorativa, le quali sono state seguite per ben 7 anni monitorando l’insorgere di vizi poco salutari quali quelli di alcol e fumo, riscontrando abitudini sedentarie, ed anche rilevando l’eventuale utilizzo di farmaci antidepressivi.

 

Sulla base di quanto emerso, dunque, ben nell’80% dei casi vivere da soli potrebbe significare avere maggiori possibilità di divenire depressi, una percentuale che sarebbe, secondo tale ricerca, analoga sia per gli uomini che per le donne.

 

Questa ricerca finlandese, inoltre, ha saputo fornire delle indicazioni altrettanto utili: relativamente al campione considerato, infatti, l’insorgere di stati depressivi nelle donne è legato al fatto di avere scarse disponibilità economiche, ed allo stesso tempo tende ad essere più elevato nel caso in cui la persona in questione abbia un titolo di studio molto basso.

 

Per quanto riguarda gli uomini, invece, l’insorgere di stati depressivi è legato fondamentalmente al fatto di essere disoccupati, nonché al fatto di avere una dipendenza nei confronti dell’alcol.

 

Il fatto che vivere da soli abbia implicato, in questa ricerca, una così più elevata possibilità di essere interessati da stati depressivi, consente di poter affermare che la solitudine, in generale, può certamente favorire l’insorgere di questo problema psichico.

 

Se una persona è depressa o se è a rischio depressione, dunque, è sicuramente un qualcosa di molto positivo riuscire ad offrirle compagnia, sia a livello di amicizia che di parentela.

 

Va evidenziato che, in verità, la persona depressa a volte non ama uscire ed incontrare persone, di conseguenza la stessa compagnia viene in alcuni casi accettata non senza delle resistenze.

 

Aldilà di questo, comunque, si può certamente affermare che abbandonare una persona depressa, dunque lasciarla sola con il suo malessere, è un qualcosa di profondamente sbagliato, ed ovviamente sono soprattutto le persone più care, dunque i parenti e gli amici più stretti, a dover badare con accortezza a tali aspetti.

 

E’ utile sottolineare, da questo punto di vista, che la depressione non è semplicemente una condizione di scarso umore: è del tutto normale d’altronde che una persona, in un momento particolarmente critico, stressante e poco positivo, o comunque a seguito di una delusione di carattere professionale o sentimentale, si senta giù di morale.

 

Chiunque, ovviamente, è soggetto a dei fisiologici sbalzi d’umore, è impensabile d’altronde immaginare di essere sempre felici, di conseguenza la depressione deve essere distinta in modo netto rispetto a ciò.

 

La depressione, infatti, è una vera e propria patologia, una problematica che può avere delle radici davvero molto profonde e che, allo stesso tempo, può manifestarsi in molti modi differenti.

 

Gli stati depressivi si possono manifestare nelle modalità più disparate: una persona depressa, in genere, versa in una condizione di evidente tristezza, ha poca voglia di fare, poca voglia di uscire, ed ha molta difficoltà a provare delle emozioni, anche dinanzi ad episodi particolarmente piacevoli.

 

La persona depressa sente oltremodo la stanchezza, avverte delle sensazioni di spossatezza, e non di rado vede alterarsi il proprio naturale bioritmo, ad esempio dormendo a lungo durante il giorno e restando sveglia, invece, durante la notte.

 

Sintomi di depressione possono essere inoltre quelli inerenti la sfera alimentare: una persona depressa, infatti, può essere interessata da bulimia, da anoressia, da fame nervosa, senza dimenticare che chi è depresso può manifestare la propria spiacevole condizione anche con dei pianti nervosi, degli attacchi di panico, dei momenti di ansia molto forte e pressoché immotivata.

 

C’è da considerare che assai difficilmente la persona depressa riconosce il proprio problema, di conseguenza il fatto che la persona viva da sola rende la depressione un problema ancor più temibile.

 

In assenza di parenti o di persone care, infatti, la persona è di fatto abbandonata, di conseguenza nessuno riesce a notare queste ed altre manifestazioni che meritano assolutamente di essere considerate un pericoloso campanello d’allarme in tal senso.

 

Non solo, dunque, chi vive da solo ha maggiori possibilità di divenire depresso, ma allo stesso tempo la stessa depressione vissuta in solitudine è più pericolosa e può facilmente divenire più acuta.

 

E’ importantissimo, dunque, il ruolo dei parenti e degli amici più stretti: se si nota che una persona è interessata dai sintomi più tipici della depressione, infatti, non bisogna trascurare questi segnali e prestare la massima attenzione.

 

Nella grande maggioranza dei casi, d’altronde, sono proprio le persone care a far realizzare alla persona depressa il fatto di essere interessata da un problema psichico piuttosto serio, e ciò è fondamentale anche per spingere la persona, appunto, ad intraprendere dei mirati percorsi terapeutici rivolgendosi ad uno psicologo.  





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