Autismo definizione, sintomi e cause

Che cos'è l'autismo, perchè si manifesta, e come può essere contrastato

Autismo definizione, sintomi e cause

L’autismo è una patologia che interessa bambini in età ancora molto tenera: questa spiacevole condizione, infatti, si presenta in genere prima del compimento del terzo anno di vita.

Questa malattia si può presentare in modi differenti e in forme più o meno acute, e trattandosi di una patologia che interessa strettamente la sfera psichica della persona, si può ben intuire per quale motivo sia così complessa anche nella sua diagnosi.

Si stima che, ad oggi, l’autismo riguardi un numero variabile da 5 a 50 bambini su 1000, e l’incidenza di tale patologia è notevolmente più altra nei bambini, piuttosto che nelle bambine.

Poniamoci, dunque, il quesito iniziale: che cos’è l’autismo?

 

Definizione di autismo

Non esiste una definizione univoca di autismo, tuttavia è certamente possibile descrivere in modo sintetico ma fedele le caratteristiche di questa patologia infantile.

L’autismo è sostanzialmente una condizione per la quale il bambino interagisce con il mondo esterno in modo molto limitato, tendendo a chiudersi in se stesso e riducendo al minimo i contatti e la comunicazione; può peraltro accadere che, nei casi di autismo maggiormente gravi, il bambino non risponda neppure agli stimoli più importanti, ovvero ad esempio nel caso in cui sia chiamato per nome.

Questa fattispecie, in molti casi, fa temere una problema di sordità o di udito ridotto, in realtà la problematica di fondo non è affatto legata all’udito, appunto, ma a fattori di natura esclusivamente psichica.

Trattandosi di una patologia così particolare, l’autismo è stato oggetto di numerose discussioni in ambito medico, e il suo riconoscimento come effettiva condizione patologica è decisamente recente.

Lo psichiatra Leo Kanner fu il primo professionista a riconoscere questa patologia in quanto tale, dopo aver dedicato una serie di studi a questa questione, definendola appunto come “autismo”, termine che era già stato utilizzato in passato da un altro psichiatra, Eugene Bleuler, il quale lo aveva tuttavia adoperato per identificare una condizione patologica riguardante gli adulti.

 

I sintomi dell’autismo

Riconoscere i sintomi dell’autismo è un qualcosa di molto complicato, non fosse altro perché vi è il concreto rischio che i sintomi più tipici di questa patologia possano essere confusi con disturbi di tutt’altro genere.

Allo stesso tempo, tuttavia, riconoscere per tempo i sintomi dell’autismo è molto importante, affinchè i genitori del bambino riscontrino per tempo la presenza di questa problematica e si rivolgano così ad uno specialista.

Come detto, l’autismo può manifestarsi in modi molto differenti e con diverse sfaccettature, ciò rende ancora più complicata l’individuazione dei sintomi.

Ovviamente, dovrebbe essere inutile specificarlo, la diagnosi definitiva spetta solo ed esclusivamente a medico, dunque trarre delle conclusioni affrettate senza il parere di un professionista sarebbe senza dubbio un grosso errore.

Tra i sintomi dell’autismo è possibile citare, anzitutto, la scarsa comunicazione da parte del bambino.

Il piccolo interessato da autismo, infatti, comunica molto poco con gli altri, compresi i genitori, non reagisce agli stimoli, resta inespressivo anche dinanzi a un qualcosa che dovrebbe causare in lui un’emozione, ed ancora non ricambia gli abbracci, ha un linguaggio corporeo estremamente limitato, ed evita, per quanto più possibile, di guardare negli occhi chi tenta di interloquire con lui.

Come detto in precedenza, il fatto che il bambino arrivi a non rispondere laddove sia chiamato per nome può far immaginare un problema di sordità, in realtà non è affatto così, anzi la questione è individuabile esclusivamente nella psiche e nell’emotività del piccolo.

Nei casi più gravi di autismo i bambini mostrano di avere degli atteggiamenti ripetitivi, come ad esempio il dondolarsi, e non di rado sono soggetti a dei forti picchi di rabbia e di aggressività.

Alcuni bambini autistici manifestano inoltre una smodata attenzione per l’ordine, oppure fanno fatica ad allontanarsi dai contesti a loro familiari, come ad esempio la loro cameretta; non sono rari inoltre, nei bambini autistici, dei disturbi del sonno.

 

Le cause dell’autismo

Il dibattito su quali siano le reali cause dell’autismo è ancora oggi estremamente acceso, e non potrebbe essere altrimenti, trattandosi di una patologia così complessa.

In generale, i medici stanno orientandosi in modo sempre maggiore sulla possibilità che l’autismo possa essere causato da fattori di natura puramente genetica, nello specifico da una problematica modalità di sviluppo del sistema nervoso.

C’è da dire che il problema dell’autismo sta rivelandosi in crescita negli ultimi anni, per tale motivo i medici sono costantemente impegnati in studi di approfondimento, per scoprire se, e in che misura, possano esserci degli altri fattori potenzialmente influenti in questo senso.

Si sta parlando sempre più spesso della possibilità che i comuni vaccini previsti per i più piccoli possano favorire l’insorgere di autismo, tuttavia tale ipotesi non ha mai trovato alcun riscontro scientifico, anzi degli appositi studi medici svolti recentemente si sono espressi in modo totalmente negativo in tal senso, affermando che i vaccini non possono in alcun modo implicare l’insorgere di autismo.

 

Terapie per l’autismo

Le terapie per l’autismo possono essere molto diverse, non fosse altro perché questa patologia, come visto, può presentarsi nei modi più differenti.

In generale, si può certamente affermare che l’autismo va curato soprattutto con terapie che riguardano in modo esclusivo la sfera psichica del bambino, dunque terapie mirate a svilupparne l’interazione e la comunicazione.

Ogni bambino autistico, infatti, ha dei canali comunicativi che dimostra di prediligere nonostante la sua condizione, come può essere ad esempio la musica: una buona terapia per contrastare l’autismo può certamente essere quella che mira a valorizzare al massimo tali canali al fine di sviluppare, in modo più ampio, le capacità di comunicazione e di interazione del piccolo.

I farmaci, nella grande maggioranza dei casi, sono prescritti solo al fine di placare le manifestazioni più acute della patologia, ovvero ad esempio degli attacchi di aggressività particolarmente accentuati.

Sarà molto importante, come detto in precedenza, che i genitori si affidino in modo totale a quanto suggerirà il medico specialista, evitando auto-diagnosi e qualsiasi altra soluzione terapeutica priva di fondamento.





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