Eccesso di vitamina C
In una società dove il termine “antiossidante” è divenuto sinonimo di salute, benessere a giovinezza, la tentazione di eccedere con la loro integrazione è dietro l’angolo. Attenzione però: “di più” non significa necessariamente “migliori risultati”.
E’ questo il caso della vitamina C, rinomata per le sue proprietà antiossidanti utili alla prevenzione dei danni cellulari causati dai radicali liberi, nonché per le sue funzioni di mantenimento dei tessuti connettivi e di potenziamento del sistema immunitario.
La vitamina C è ampiamente distribuita nel mondo vegetale. Si trova in elevate quantità in molti alimenti come: negli agrumi, nelle fragole, nel kiwi, nei peperoni rossi e verdi, nei pomodori, nei broccoli, negli spinaci e nel prezzemolo. Per questo, chi consuma abitualmente adeguate quantità di frutta e verdura generalmente non necessita di un’integrazione con vitamina C.
Non vi sono prove evidenti che megadosi di vitamina C possano migliorare lo stato di salute o prevenire più efficacemente i danni causati dai radicali liberi. La dose comunemente raccomandata è di 90 mg/giorno per gli uomini e 75 mg/giorno per le donne (addizionate ad ulteriori 35 mg/giorno per i fumatori), mentre per avere un effetto di tipo “farmacologico”, la dose target accettata è di 200-300 mg/giorno. Oltre non serve: l’eccesso di tale vitamina, infatti, non viene utilizzato dall’organismo, ma semplicemente eliminato attraverso i reni.
Occasionalmente, quando le dosi di vitamina C sono particolarmente elevate (oltre i 2 grammi al giorno), si possono manifestare effetti indesiderati, anche se non particolarmente gravi come ad esempio: mal di testa, orinazione frequente, nausea, diarrea e crampi allo stomaco. L’assunzione di alte dosi di vitamina C è inoltre sconsigliata nei pazienti predisposti o affetti da calcoli renali e in quelli affetti da emocromatosi (eccesso di ferro nell’organismo).
Prima di effettuare un'autodiagnosi è bene rivolgersi al medico che prescriverà opportune analisi che scongiureranno o meno la possibilità di un eccesso di vitamina C.
Chiara De Carli
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Riccardo
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REBECCA