Come affrontare la tosse nei bambini

L'importante è non farsi prendere dall'ansia ed imparare a distinguere i veri segnali di allarme, quelli cioè da sottoporre all'attenzione del pediatra per poi utilizzare i rimedi più efficaci per dare sollievo al bebè.

Come affrontare la tosse nei bambini

La tosse non è una malattia, ma un importante meccanismo che il corpo mette in atto per cercare di espellere le secrezioni provocate da virus e batteri. Come la febbre ( alla quale può essere associata ) la tosse è, quindi, soltanto un sintomo, ma eliminarla completamente tavolta può essere un errore. è proprio grazie al colpo di tosse, infatti, che il nostro organismo riece a espellere aria e microbi. Meglio allora cercare di contenerla, invece che cancellarla completamente utilizzando troppi sciroppi, tavolta inutili.

Le cause? Sono molteplici Non esiste un solo tipo di tosse, nè un' unica causa. Le più comuni sono:

- raffreddore o altre malattie respiratorie di origine virale, provocano colpi di tosse a causa di un eccesso di muco proveniente dal naso che il bambino, ancora troppo piccolo per soffiarselo, lascia scolare verso la gola. Il colpo di tosse diventa la difesa che l'organismo utilizza per evitare che virus e batteri arrivino nei bronchi;

- infiammazione della laringe, dovuta in genere a un virus. La tosse in questo caso ha un suono abbaiante ed è accompagnata da una difficoltà respiratoria molto evidente, dovuta al rigonfiamento e allo spasmo delle corde vocali;

- infiammazione dei bronchi e dei polmoni. Anche la tosse causata da bronchi e polmoni infiammati rappresenta un tentativo dell'organismo di espellere le secrezioni provocate dai germi responsabili di bronchiti, polmoniti e broncopolmoniti ( in genere di natura virale );

- asma, che si manifesta con una contrazione dei bronchi dovuta, di norma, ad una reazione allergica. La tosse, in questo caso, rappresenta il tentativo del nostro corpo di contrastarne la chiusura;

- sinusite mascellare. Nei bambini sotto i sei anni i seni frontali non sono ben sviluppati come negli adulti, ma lo sono quelli mascellari, due piccole caverne ai lati del naso, che possono infiammarsi e riempirsi di muco in caso di raffreddore prolungato. In questa situazione, la tosse può essere provocata dallo scolo di muco verso la gola, fenomeno che si verifica soprattutto in posizione orizzontale durante il riposo;

- rigurgito nei bambini di età inferiore all'anno. I colpi di tosse possono essere dovuti a reflusso gastroesofageo, cioè al cattivo funzionamento di una valvola, chiamata cardias, che si trova tra esofago e stomaco e permette il ritorno in gola di parte deglia limenti ingeriti. In questo caso, il colpo di tosse è provocato dall'irritazione della laringe conseguente al contatto della sua mucosa con l'acido rigurgitato. Si tratta di una tosse che dura spesso a lungo e, se il rigurgito viene inalato nei bronchi, può essere associata a broncospasmo ( che simula l'asma ) e anche a broncopolmoniti;

- pertosse conosciuta anche con il nome di tosse asinina. La pertosse è una malattia infettiva che si presenta con una serie di colpi di tosse molto ravvicinati che impediscono al bambino di respirare ( tosse convulsiva ). inserita fra le malattie per cui è consigliata la vaccinazione è ormai poco frequente;

- da corpo estraneo. I colpi di tosse, associati a vomito, possono essere talvolta correlati alla presenza in gola di un corpo estraneo. In questo caso costituiscono il tentativo del corpo di espellerlo.

Quando chiamare il pediatra  A volte la tosse può essere associata ad un'accelerazione del respiro, che non deve preoccupare se il piccolo si mantiene attivo, gioca con vivacità, mangia regolarmente e non è molto disturbato nel sonno.

E' invece consigliabile avvertire subito il pediatra se ci si accorge che il bambino:

- respira con difficoltà e ( anche quando non tossisce ) si dimostra apatico e svogliato, ha un colorito pallido o bluastro intorno alla bocca o sulle unghie. Vuol dire che il piccolo non riesce a introdurre nei polmoni la quantità di aria e quindi di ossigeno, di cui il suo organismo ha bisogno;

- ha quelli che si definiscono rientramenti respiratori, quando il bambino inspira si formano infossamenti i corrispondenza della base dello sterno, tra il torace e la pancia, della fossetta giugulare ( gola ) e negli spazi intercostali;

- quando tossisce, espelle un pò di sangue insiema al catarro;

- lamenta un dolore continuo all'altezza del petto;

- è apatico;

- ha la febbre alta e appare sofferente e spossato.

Non è necessario contattare subito il pediatra, ma è bene portare comunque il bambino in ambulatorio per una visita, quando:

- ha la temperatura alterata da almeno 48 ore;

- ha una tosse che non si risolve da due settimane;

- alla tosse si associa anche male al petto;

- la tosse continua non permettendogli di dormire;

- i colpi di tosse gli causano spesso il vomito.

In ogni caso è sempre prudente far visitare il bambino dal medico se ha meno di tre mesi.

Lucia Lamberti

 





  • umberto macinante

    Trovo la spiegazione chiara ed esauriente. Mi sento rassicurato.Grazie


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