Bambine e leucemia, il doppio se vicino alle centrali

I bambini che vivono vicino alle centrali nucleari rischiano due volte più degli altri la leucemia

Bambine e leucemia, il doppio se vicino alle centrali

Nucleare si o nucleare no? In quest'epoca si parla molto spesso di quanto possa essere opportuno valorizzare l'energia nucleare, e ovviamente uno degli aspetti più rilevanti in tal senso corrisponde ai rischi che questo tipo di energia può comportare.

Sicuramente l'energia nucleare assicura dei vantaggi: le centrali nucleari consentono infatti di produrre delle quantità di energia davvero importanti, per tale ragione la possibilità di costruire centrali di questo tipo si rivela sempre molto allettante.

Le centrali nucleari possono essere considerate interessanti per l'ambiente solo da certi punti di vista: sebbene queste centrali, da un lato, implichino delle emissioni inquinanti inferiori rispetto alle centrali tradizionali, non si può trascurare il fatto che le scorie radioattive prodotte rappresentino un rischio non da poco, di conseguenza si pone il problema tutt'altro che secondario del relativo smaltimento.

Quando si parla di centrali nucleari, ovviamente, vi è anche un altro timore decisamente terribile nei suoi possibili risvolti: nel caso in cui dovesse verificarsi un incidente all'interno della centrale, come ad esempio un'esplosione, i danni potrebbero essere davvero distruttivi, e potrebbero arrivare a coinvolgere addirittura l'intero pianeta, tramite dei danni più o meno diretti.

Per quanto si sta ovviamente lavorando in termini di sicurezza affinché le nuove centrali nucleari possano rivelarsi più sicure possibile, l'eventualità che accada un incidente di questo tipo non può essere in nessun modo sottovalutata alla luce della tragicità di quanto potrebbe conseguire.

Non deve tuttavia essere considerato solo questo: le centrali nucleari potrebbero comportare anche dei danni alla salute di altro tipo, e da questo punto di vista è interessante, oltre che allarmante, quanto emerso da una notizia che riguarda il territorio francese.

In Francia le centrali nucleari sono una realtà, e negli scorsi giorni si è parlato del fatto che i bambini che vivono in prossimità delle centrali nucleari sono particolarmente vulnerabili dal punto di vista della salute.

Nello specifico, la notizia proveniente dalla Francia che è stata diffusa negli scorsi giorni sottolinea il fatto che i bambini che vivono vicino alle centrali sviluppano 2 volte di più degli altri la leucemia, ovvero una delle patologie in assoluto più temute.

Considerando che la Francia utilizza circa 60 reattori nucleari per produrre più del 70% della sua energia elettrica, la notizia non può essere trascurata, per quanto ovviamente debba essere presa "con le molle".

Attualmente infatti la notizia in questione si limita a riportare un dato generico di uno studio condotto dall'Istituto Francese nazionale di sanità, e sicuramente si tratta di un'eventualità che merita grande attenzione e che non può lasciare indifferenti.

Lo studio in questione è stato pubblicato su una rivista molto nota ed autorevole dedicata in modo specifico alle patologie cancerogene, ovvero International Journal of Cancer, e anche se rivela che alcuni bambini che vivevano in aree limitrofe va centrali nucleari aumentavano il rischio di leucemia, prima che si affermino correlazioni si avrà bisogno di ulteriori approfondimenti scientifici.

Proprio per quest'ultima ragione dunque non si può affermare in modo netto e inequivocabile il fatto che vivere in prossimità di una centrale nucleare comporti un incrementato rischio di contrarre il cancro, d'altronde si sta parlando di una patologia estremamente complessa e soprattutto, purtroppo, ancora oscura per molti suoi versi.

Potrebbero essere tantissimi i fattori in grado di influire sull'insorgere del cancro, di conseguenza non bisogna trarre conclusioni affrettate; ovviamente l'auspicio è che la scienza medica non sottovaluti questo dato e lo utilizzi come prezioso spunto sulla base di cui far chiarezza.

La salute dei bambini è qualcosa di troppo prezioso, di conseguenza non bisogna tralasciare nessun dato che potrebbe rivelarsi preoccupante per una qualsiasi ragione.

Lo studio in questione d'altronde non è stato condotto certo in modo superficiale: esso infatti ha preso in considerazione i dati rilevati in un lasso di tempo importante, pari a ben 5 anni, considerando gli spazi territoriali compresi nei 5 Km di raggio da 19 diverse centrali nucleari.

Il campione preso in analisi ha riguardato bambini e ragazzini, esattamente bambini di età inferiore a 15 anni

Che cosa è risultato esattamente?

Il dato finale, purtroppo, non può essere trascurato: questa ricerca infatti ha fatto emergere un'incidenza della malattia pressoché doppia, di conseguenza quanto emerso deve destare massima attenzione da parte della scienza medica ed è assolutamente opportuno fare chiarezza in tal senso.





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