Cellule staminali: dal cordone ombelicale, midollo osseo o polpa dentale anche per i denti

Dal cordone ombelicale alla polpa dentale, le cellule staminali sono l'ultima frontiera della ricerca

Negli ultimi tempi le cellule staminali sono sotto i riflettori, e corrispondono uno degli ambiti medici più discussi degli ultimi anni.

A livello potenziale, infatti, la possibilità di manipolare le cellule staminali spalanca delle frontiere enormi, le quali tuttavia ad oggi non hanno ancora trovato nessuna conferma definitiva da parte della scienza medica.

Alla luce di questo, dunque, è importantissimo evitare i facili entusiasmi: capita di leggere piuttosto spesso che le staminali possono rappresentare la cura definitiva contro il cancro, oppure che possono consentire di contrastare patologie altrettanto temute con delle soluzioni ad hoc, ma la realtà purtroppo non è questa.

Ovviamente tutti si auspicano che le staminali possano essere "spese" concretamente per scopi medici, ma al momento quest'opportunità risulta assolutamente remota, e non è affatto semplice immaginare che da un giorno all'altro le staminali possano rivoluzionare il mondo della medicina; i tentativi di tradurre la lavorazione delle cellule staminali in reali progressi medici, purtroppo, ad oggi sono svaniti in un nulla di fatto.

Ma che cosa sono esattamente le cellule staminali? Perché si discute della possibilità, appunto, che possano essere utilizzate per scopi medici?

Senza addentrarci oltremodo in questioni scientifiche, possiamo sottolineare che le cellule staminali sono delle cellule che grazie alle loro caratteristiche sono in grado di mutare, di rigenerarsi, ed è proprio questa la caratteristica che ha consentito di parlare delle cellule staminali come delle cellule potenzialmente rivoluzionarie a livello medico.

Come accennato la realtà è purtroppo differente, e la scienza medica non ha ancora trovato i modo di tramutare quanto contraddistingue le cellule staminali in dei concreti risvolti positivi, quindi in delle soluzioni terapeutiche specifiche per eseguire vari tipi di terapia.

Negli scorsi giorni una notizia riguardante l'impiego delle cellule staminali per scopi medici ha fatto il giro del mondo, e ha accentuato l'attenzione mediatica nei confronti di questo tipo di studi scientifici. Di che cosa si tratta esattamente?

La notizia è la seguente: i ricercatori dell'University of Science di Tokyo hanno pubblicato sulle pagine della nota rivista scientifica PLoS ONE gli intriganti risultati di un loro lavoro, tramite il quale sono riusciti a creare il primo dente dalle cellule staminali.

Lo studio e la conservazione delle cellule staminali da cordone ombelicale, midollo osseo e da polpa dentale sta diventando una realtà, mentre per la ricerca della bioingegneria le cellule staminali rappresentano l'ultima frontiera nella prevenzione e cura di molte malattie, per quanto come detto a carattere puramente teorico.

Questo dente ricreato tramite le cellule staminali sarebbe impeccabile dal punto di vista funzionale, e non comporterebbe alcun tipo di problema per quel che concerne la masticazione del cibo. 

Secondo gli studiosi nipponici adesso bisogna studiare il migliore sistema per la coltivazione dell'organo prodotto dalla bioingegneria dalle cellule staminali. 

Nuove frontiere si stanno spalancando, dunque, e si spera che le caratteristiche che contraddistinguono le cellule staminali possano divenire presto un'opportunità da utilizzare in ambito medico per le esigenze più diverse.

Ad oggi però le cellule staminali non comportano nulla di concreto a livello medico, anzi è molto importante evitare facili entusiasmi: presentare la possibilità di speranze a delle persone malate che stanno seguendo delle terapie tradizionali è qualcosa di grave, fino a che tali possibilità appunto non verranno confermate in modo certo e inequivocabile da parte della scienza medica.





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